Le mille sfaccettature del carattere del lagotto romagnolo: un cane affidabile per tutte le occasioni

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Aiuto! Il mio cucciolo mi morde!!!

Salve a tutti! Possessori e non di una Coda Allegra. Approfitto per ringraziare tutti quelli che seguono il nostro sito, dati alla mano tra i più consultati in ambito cinofilo. Grazie di cuore!

S&S

Terribili e ferocissimi lagotti dalle “Fauci Allegre”!

Scrivo questo articolo per rispondere ad un quesito che mi viene posto, a volte anche con una certa apprensione, da molti miei clienti o semplici follower, che si trovano interdetti davanti ad un comportamento dei cuccioli.

Questa modalità che tanto preoccupa è in realtà un comportamento totalmente privo di qualsiasi forma di aggressività ed è, viceversa, una normale modalità nella natura dei cuccioli.

Veniamo all’esposizione del “problema” come mi viene fatto da molti clienti e/o follower: soprattutto nei primi tempi di coabitazione con un cucciolo (naturalmente non solo di lagotto!) può succedere che il cucciolo morda i suoi familiari umani in preda all’eccitazione del gioco. Questo succede soprattutto agli arti inferiori, caviglie in modo particolare, ed ancor più spesso ai bambini dai 6 ai 12 anni.

Calma e sangue freddo! Non avete adottato un cucciolo sanguinario che non vede l’ora di passare dalle caviglie alla giugulare per metter fine ai vostri giorni! Ora vi spiego il perché lo fanno e soprattutto come farlo smettere!

I cuccioli passano i primi due mesi e mezzo qui da noi, al netto delle prime due settimane di vita in cui ciucciano e dormono soltanto, mangiando, dormendo e giocando. Sapete qual è il gioco più gettonato? La lotta! Che si svolge così: uno dei fratelli si sveglia dal sonnellino e decide che si vuole divertire. Cosa posso fare per svegliare questi pigroni che ancora dormono? Ora gli mordo le zampe posteriori! Quindi addenta la zampa posteriore di un fratellino che si sveglia e di solito addenta la zampa più vicina che c’è alla sua bocca. Nel giro di 5 minuti sono tutti svegli che si rincorrono, si mordicchiano si rotolano… insomma una vera e propria bagarre! Più comunemente detto un casino infernale che più crescono e più diventa una lotta all’ultimo sangue dove spesso è coinvolta anche la madre che ha il compito fondamentale di insegnargli a “dosare la presa”. Insomma la mamma, suo malgrado perché ne farebbe volentieri a meno di un casino del genere visto l’innumerevole da fare che già gli da la prole, entra nel gioco per redarguire prontamente se un cucciolo esagera nel morso e fa male ad un fratellino/sorellina.

Quando il cucciolo arriva a casa,  al netto delle prime 48/72 di ambientamento e qui parlo delle Code Allegre che spesso per la loro perfetta socializzazione ci mettono anche meno mentre altri cani non socializzati ci possono mettere anche settimane, inizierà a fare con i componenti del suo nuovo branco quello che faceva con i suoi adorati fratelli. Quindi si avvicinerà a voi, soprattutto ai bambini/adolescenti che di solito gli danno più spago, e farà quello che faceva con loro.

A questo punto se voi, e sottolineo ancora che è un errore che fanno soprattutto i bambini e quindi tocca agli adulti stoppare questo comportamento, vi mostrerete divertiti e contraccambiate il gioco magari anche solo spingendolo via, cosa che fanno fra fratelli durante la lotta, lui penserà che anche voi gradite questo gioco e continuerà imperterrito a farlo ogni volta che ne avrà voglia. Questo comporterà che il gioco assumerà connotati sempre più scatenati perché il cucciolo crescendo avrà sempre più forza sia fisica, perché cresce molto velocemente, che mentale, perché è rafforzata dalla vostra approvazione/incentivazione del gioco/lotta. Questo comportamento porterà che un giorno vi morderà più forte, non perché vuole uccidervi o farvi del male, ma semplicemente perché come in tutte le lotte c’è una naturale esclation del vigore con la quale si perpetua.

Quindi per evitare tutto ciò dovete assumere questo comportamento ma, cosa fondamentale, deve farlo tutta la famiglia in maniera compatta ed intransigente. Quando il cucciolo inizia questo tipo di approccio, che è quasi sempre preceduto da un momento di euforia in cui per attirare la vostra attenzione inizierà, di solito, a correre in giro per casa magari anche abbaiando, voi dovrete fare una cosa semplicissima: ignoralo completamente! 

Se lui dovesse insistere, cosa possibile se non avete applicato da subito questa protocollo comportamentale, cambiate stanza e se lui vi segue continuate, sempre come se lui fosse trasparente quindi senza neppure rivolgergli la parola, fino a chiudervi in un stanza lasciandolo nell’altra. Questo comportamento è quanto di più frustrante potete infliggere ad un cane che vive per le attenzioni che gli altri membri del suo branco gli dedicano. Se applicato con costanza da tutta la famiglia già nel giro di pochi giorni porterà il cane ad associare che quel suo dato comportamento provoca la cosa che lui più soffre al mondo: l’indifferenza dei suoi compagni di vita. Questo lo porterà a smettere veramente prima di quanto possiate immaginare, se lo farete dalla prima volta che ci prova basteranno2/3 volte, se gliela avete data vinta, partecipando al gioco violento, qualche volta occorerà un po più di costanza ma i risultati sono certi. Se non arrivano c’è qualche “traditore” che partecipa ed incentiva questo tipo di giochi.

Visto che siamo in argomento vi consiglio di applicare anche quest’altra buona abitudine. In natura è sempre il capobranco che decide quando si gioca e tenendo presente questo voi dovete adattarvi a questa regola del mondo animale che, a mio parere, funziona molto meglio di quello umano! Spiego meglio: capita spesso che il nostro cane ci si avvicina con la pallina, il legnetto o qualsiasi altro gioco da lui prediletto e ce lo lancia sui piedi, magari abbaiando, perché vuole che glielo lanciamo. Questa cosa intenerisce, e lo capisco bene, il 99% degli umani che aderiscono subito alla richiesta. Errore! Dovete comportarvi da capobranco e non accettare inviti al gioco provenienti da un “sottoposto”! Quando lui avrà smesso di farvi pressioni prenderete voi l’iniziativa e lo farete scatenare con 20 lanci della pallina o quello che volete. Ma, rigorosamente, l’iniziativa deve partire da voi!

Questo comportamento fa parte di quei comportamenti rituali che noi dobbiamo applicare affinché il nostro cane ci rispetti come suo “comandante in capo”. Questo per lui non sarà un’umiliazione, perché per fortuna i cani non ragionano con l’orgoglio degli umani, ma bensì sarà per lui una forma di rassicurazione perché avere un leader assertivo ed autorevole rende i sottoposti tranquilli e sereni perché avvertono che chi si prende cura di loro è sicuro e determinato nel dettare le giuste regole per una vita tranquilla!

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Affrontare e risolvere la paura dopo un’aggressione

Un problema a cui mi si chiede spesso di trovare una soluzione è quello di aiutare un cucciolo, o un cane adulto, a superare il trauma di un’aggressione da parte di un altro quattrozampe. Oggi i parchi delle grandi città sono super affollati da cani, e questo non è certo un male, e di possessori di cani di ogni genere e questo invece è il problema!

Nonostante che la diffusione dei cani sia sempre maggiore c’è ancora una scarsissima cultura cinofila fra gli umani che li adottano.

Quindi assistiamo regolarmente ad adozioni quanto meno discutibili di, per esempio, pastori tedeschi da parte di settantenni che già da soli hanno magari problemi di deambulazione e che vengono portati a spasso dai loro “lupettoni” come fossero delle bandiere e di conseguenza non riescono ad esercitare nessun controllo su di loro. Ancora più pericolosi sono i, sempre più numerosi, bulletti di periferia che si accompagnano ai classici molossoidi dallo sguardo torvo, al pari dei loro “complici” umani.

Queste accoppiate disastrose fanno notevoli danni in giro e sta solo all’attenzione dei compagni umani di una Coda Allegra vigilare che questo non avvenga. Questo non significa che dobbiamo diventare paranoici ed ansiosi perché sarebbe finanche peggio di un’aggressione per un lagotto, che con la sua sensibilità, assorbe come una spugna tutti gli stati d’animo dei suoi compagni umani.

Quindi calma e sangue freddo! Quando siamo in giro con la nostra Coda Allegra basta solo essere vigili ed attenti a chi troviamo sul nostro cammino. Tanto per iniziare vi dico una cosa banale, ma meglio dire anche quello che sembra logico e scontato! La maggiore attenzione dobbiamo farla verso le razze molto più grandi per un motivo semplicissimo:se il nostro lagotto viene morso da un cane della sua mole, poco più o poco meno, non ci sono rischi di conseguenze irrimediabili. Ci sarà un buco, un graffio, al massimo un taglio di un paio di centimetri, tutte cose facilmente rimediabili dal punto di vista fisico e di conseguenza anche da quello psicologico per lo spavento preso, perché di solito una rissa fra due pari taglia non lascia mai uno dei due sconfitto e terrorizzato ma, nella maggior parte dei casi, “l’incontro” finisce con un pareggio o una vittoria ai punti!

Altra storia è un incontro “impari” perché sarebbe come far combattere Tyson contro un peso mosca! Quando vedete un molosso, un pastore tedesco o belga tenetevi a debita distanza a meno che non conosciate bene, ma proprio bene, il cane in questione. Sia chiaro che NON CONTA NULLA il classico “non ti preoccupare il mio cane è buonissimo”! Lo dicono il 99% dei proprietari di cani potenzialmente pericolosi ed è una dichiarazione quasi sempre INATTENDIBILE! Cosa importante è allontanarci, svicolare, con indifferenza, senza agitarci perché altrimenti il nostro lagotto potrebbe poi associare il nostro stress alla presenza dei cani in generale e quindi sviluppare ritrosia verso i suoi simili ,anche quelli innocui e questo NON DEVE avvenire!

Keko delle Code Allegra ed il suo grande amico Koda di Casa Bovary, splendido Bovaro del Bernese.

Illustrato come possiamo, e dobbiamo, evitare il problema ora v’illustrerò come si può recuperare l’equilibrio psicologico se malauguratamente una Coda Allegra subisca un’aggressione da un’altro cane.

Bisognerà attuare da subito una desensibilizzazione e un ri-condizionamento positivo nei confronti degli altri cani, perché alcuni, soprattutto se di taglia piccola o media come le nostre beneamate Code Allegre, a seguito di uno scontro potrebbero poi aver paura di ogni cane che incontrano per strada perché potrebbero tendere a generalizzare ed associare qualsiasi cane alla sua brutta esperienza vissuta.
In questi casi prima s’interviene e migliori saranno i risultati. Bisognerà chiaramente attendere solo se il nostro amico ha subito cure veterinarie importanti, in quel caso inizieremo dopo la completa ripresa fisica a ripristinare immediatamente un approccio positivo alla specie canina.
Armiamoci dei suoi bocconcini preferiti ed utilizziamoli in questo modo: avviciniamoci ad un cane estraneo fino a circa 5/6 metri di distanza, se il nostro amico rimane tranquillo premiamolo rivolgendoci a lui e, se possibile, anche al cane “estraneo”.
Se il nostro lagotto si agita molto o è spaventato aumentiamo la distanza a 8, 10, 12 metri… bisogna trovare la distanza giusta in cui riuscirà a stare il più possibile tranquillo finché mangerà i suoi bocconcini preferiti. Quest’ultima sarà la distanza da cui iniziare il lavoro, che andremo poi a diminuire sempre di più col passare dei giorni.

Questo tipo di lavoro di desensibilizzazione richiede, per essere sicuri d’avere successo, cani estranei collaborativi, non sempre facili da reperire.

Una buona alternativa, che potete provare a sfruttare, sono le aree cani dall’esterno. Posizionandoci a qualche metro dalla recinzione svolgeremo la desensibilizzazione con i bocconcini avvicinandoci piano piano sempre di più alla recinzione e, naturalmente, ai cani che ci sono dall’altra parte.
Se la cosa vi crea difficoltà ricorrete ad un educatore cinofilo, meglio ancora se è un comportamentalista, che utilizzando suoi cani equilibrati potrà darvi una mano a rendere più efficace e veloce il processo di ri-condizionamento positivo.
Ribadisco ancora una volta, perché importantissimo, che i cani con cui svolgerai la desensibilizzazione devono essere socievoli, che non si agitino alla vista del nostro e non mostrino comportamenti irruenti o aggressivi, altrimenti giustamente la nostra Coda Allegra ne avrebbe paura rivivendo l’emozione negativa dell’aggressione.

La desensibilizzazione è un lavoro sul lungo periodo, che richiede pazienza e costanza, ma può essere davvero molto efficace se eseguita correttamente.

Il segreto è far capire al nostro lagotto che nonostante la brutta esperienza vissuta non tutti i cani sono pericolosi come quello che lo ha attaccato, quindi bisogna associare qualcosa di molto positivo (bocconcini o in alternativa anche un gioco che gli piaccia molto!) alla presenza a distanza dei suoi simili in cui deve recuperare fiducia. Non utilizziamo MAI le coccole durante la desensibilizzazione perché entra in gioco la nostra emotività, il fattore relazionale di protezione che rischia di rendere meno efficace il lavoro svolto.

Quindi, ricapitolando, cosa devi fare se il tuo lagotto è stato attaccato o morso da un suo simile?

Mantieni la calma tu per primo, non evitare come la peste tutti i cani  che incontri ma solo quelli che comunicano segnali di stress, aggressività come ringhi, abbai esagitati o che si mostrano molto irruenti ed iperattivi. Attua quanto prima un programma mirato di desensibilizzazione e ri-condizionamento positivo usando cani tranquilli ed equilibrati, sfruttando le aree cani o chiedendo aiuto a un educatore cinofilo, meglio se comportamentalista.

In conclusione voglio ricordare a tutti che i cani maschi interi, ossia non castrati, molto spesso superata l’età della maturità sessuale, che varia a seconda della razza nei lagotti avviene ai 7/8 mesi, non andranno tendenzialmente più d’accordo con gli altri maschi non castrati, perché entrano in gioco dinamiche ormonali e di territorialità che nulla hanno a che fare con il carattere, ma che sono assolutamente naturali e istintive per un cane. Mai e poi mai un’aggressione partirà da un lagotto dalla Coda Allegra perché il nostro lavoro di socializzazione è mirato proprio a formare cuccioli che poi saranno cani adulti socievoli sia verso i loro simili che verso gli umani.

Ma non dobbiamo fare l’errore di pensare che tutti i cani sono così!

Keko&Poldo,due spettacolari Code Allegre friulane,che non potrebbero MAI litigare!

Per quasi tutti i cani maschi vale quanto detto prima: quando arriva la maturità sessuale vedono in tutti i maschi non castrati  dei potenziali concorrenti nella riproduzione e questo li porta ad avere atteggiamenti “da bulli” o, peggio, aggressivi. Per questo ribadiamo il nostro appello a tutti di far sterilizzare i propri cani, si risolverebbero la maggior parte dei problemi comportamentali esistenti oltre che salvaguardare il nostro amico da molte patologie che potrebbero accorciare la sua aspettativa di vita.

Se volete saperne di più sul perché è FONDAMENTALE sterilizzare il tuo cane, CLICCA QUI!

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Come affrontare il distacco del cucciolo dalla madre e dai fratelli

La domanda che ci pongono TUTTI i nostri clienti, quando finalmente arriva il tanto agognato giorno del ritiro del cucciolo, è: “Soffrirà ora che lo portiamo via alla sua mamma ed ai suoi fratelli?

Paola e Olivia

Le Code Allegre hanno un rapporto di totale fiducia verso l’umano.

In questo articolo vi metterò per iscritto quello che spiego a tutti il giorno che vengono a prendere la loro Coda Allegra.

Mentirei spudoratamente se vi dicessi che alla nostre, ma oramai vostre, Codine Allegre non gliene frega niente del cambiamento che sta avvenendo nella loro vita. In un’altra pagina di questo sito dico, e ve lo confermo ora, che questo è il primo, e speriamo ultimo, trauma della loro vita.

Ma è altrettanto vero che all’età che ve li affidiamo, circa 70/80 giorni momento perfetto per accasarsi presso la loro famiglia definitiva, i nostri cuccioli superano tutto con facilità e velocità stupefacenti!
Naturalmente la nuova famiglia avrà un ruolo fondamentale perché tutto questo avvenga senza conseguenze sul carattere gioioso e fiducioso verso il prossimo, umano e canino, che noi formiamo a tutti i nostri cuccioli con un meticoloso lavoro di socializzazione fin dai loro primi giorni di vita.

Le parole magiche e fondamentali in questa fase cruciale sono due: “Presenza e Amore”.

Presenza

Per sopperire all’inevitabile mancanza, che i cuccioli patiranno, della madre e dei fratelli, le nuove famiglie devono garantire ai cuccioli una presenza costante. Quindi non bisogna mai lasciarli da soli nei primi giorni nelle loro nuove case. Dovrete sopperire con la vostra presenza a quella, della mamma e dei fratelli, che fino a ieri hanno avuto, 24 ore al giorno, nella loro vita. Solo quando avranno compreso che quelle sono le loro nuove case e quelli i loro nuovi branchi/famiglia, potrete iniziare a lasciarli soli ma in maniera MOLTO GRADUALE. Questa semplice tecnica, per abituarli a stare a casa da soli, ve la illustro in un’altra pagina del sito.

Amore

Fondamentale sarà dare tantissime attenzioni ed Amore alla vostra Codina Allegra! Loro dovranno pensare, e sarete voi che dovrete indurli a questo pensiero, che nel cambio ci hanno guadagnato! Come fare? Semplicissimo, se mi seguite in questo facile ragionamento. Loro qui, per quanto super coccolati, hanno dovuto condividere le attenzioni dei loro genitori umani con i numerosi componenti della cucciolata. Una volta avvenuto il cambio di vita, nel quale lui si ritrova all’improvviso “figlio unico”, voi dovete puntare su una cosa che i cuccioli adorano: stare al centro dell’attenzione, cosa che li fa impazzire di felicità! I nostri meravigliosi cuccioli sono abituati fin dai primi istanti di vita ad un rapporto stretto con me e mia moglie e questo li rende socializzati come, vi assicuro, non ce ne sono in giro! Loro hanno solo ricordi positivi ed istruttivi legati agli umani e quindi sono affamati di contatto umano. Dedicategli più tempo possibile, giocateci, andateci a spasso, fategli capire che anche da voi avrà solo cose belle ed in pochissimo tempo sarete diventati un unico, meraviglioso essere a sei zampe con Coda Allegra!!!

Olivia delle Code Allegre

Le coccole sono il mezzo più veloce per far sentire il cucciolo subito a suo agio.

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Lagotto: eccezionale cane per famiglie con bambini

Il Lagotto Romagnolo (Romagna Water Dog) è un superbo cane rustico da lavoro nato nelle zone paludose della Romagna molto diffuse, soprattutto fino a qualche decennio fa, tra le province di Ferrara e Ravenna.

Questa razza è stata originariamente allevata per essere un “retriever” e la sua specialità era il recupero degli uccelli acquatici abbattuti dai cacciatori nelle paludi romagnole.

Da circa un secolo a questa parte, grazie al suo eccezionale olfatto, questa stupenda razza viene utilizzata principalmente nella ricerca di tartufi. Continua a leggere

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Imprinting del cucciolo: dalla nascita all’adozione

È ormai riconosciuto come le esperienze pregresse compiute dagli animali nei vari periodi del loro sviluppo siano determinanti nell’insorgenza di manifestazioni caratteriali nel soggetto adulto.

I primi e più importanti studi in materia furono compiuti già a partire dagli anni ’40 (Roscoe B. Jackson Institute, Bar Harbor, USA), e dimostrarono come esistano anche nel cane particolari periodi di sviluppo nei quali i cuccioli sono altamente sensibili agli stimoli ambientali e particolarmente esposti a danni permanenti di tipo psicologico (Scott&Martson 1959, Scott 1961­ 1965, Fuller 1967, ecc.) Continua a leggere

Lagotto Romagnolo o Lagotto Emiliano: ideale per chi ama la natura!

Bello e sbarazzino, con riccioli distribuiti su tutto il corpo e sguardo vivace il Lagotto Romagnolo (chiamato a volte per disambiguazione anche Lagotto Emiliano), non è solo un cane da compagnia ma è specialista nel trovare il pregiato tartufo.

Piccolo e dall’aspetto simpatico, il Lagotto Emiliano (come a volte ed erroneamente viene anche chiamato con grande amarezza dei romagnoli purosangue!) può essere un piacevole compagno per tutta la famiglia perché è dolce, affettuoso, sempre allegro e molto equilibrato.

È un cane intelligente e, di conseguenza, la sua educazione è relativamente semplice; è anche molto ricettivo ai comandi e desideroso di fare contento il padrone, con cui instaura un forte legame. Continua a leggere

Lagotto nano: simpatico, dolce e grande cercatore di tartufo!

Fitti riccioli e un carattere invidiabile per questa razza italiana che è l’unica riconosciuta a livello mondiale per la cerca del tartufo.

Ci sono tante razze che, nate per un determinato impiego, hanno finito per essere apprezzate per un altro, ma solo del Lagotto Romagnolo è possibile datarne la trasformazione da cane acquatico a cane da tartufi.

In un dizionario romagnolo-italiano del 1840 con il termine “lagòt” si intendeva un “cane di valle”; nel 1879 lo stesso termine indica un “cane da tartufo”.

Questo significa che proprio in quel periodo, con la graduale scomparsa delle paludi, il Lagotto comincia a dimenticare l’origine di cane acquatico, specializzandosi come tartufaio. Continua a leggere