I parassiti esterni nel lagotto: un pericolo sottovalutato

 

Un pericolo spesso sottovalutato dai proprietari dei cani è quello delle patologie trasmissibili dai parassiti esterni.

Oltre ad essere un grande fastidio fisico per il nostro fedele compagno, ovviamente per la spiacevole sensazione fisica conseguente dal morso in sé di un insetto, quelle punture nascondono pericoli ben più gravi a cui il nostro cane è esposto dal contatto ravvicinato con questi insetti che possono veicolare germi responsabili di svariate patologie.

Il metodo di trasmissione è comune a tutti i parassiti e tutte le patologie che v’illustrerò: avviene attraverso il contatto della saliva dell’insetto con il sangue del nostro amico peloso.

Cosa importante da sottolineare è anche quella che con i cambiamenti climatici in corso, con il conseguente aumento delle temperature medie anche in pieno inverno, questi insetti che fino ad una decina d’anni fa apparivano solo da aprile ad ottobre, ora sono attivi tutto l’anno.

Di conseguenza, prima raccomandazione fondamentale per tutelare la salute dei nostri cani, è necessario estendere l’applicazione degli antiparassitari esterni (collari, spray, spot-on) a tutto l’anno.

Pulci

Questo parassita, che si sposta facendo dei salti che possono raggiungere anche la lunghezza di 200 volte la propria lunghezza (come se un uomo di un metro e cinquanta saltasse in lungo trecento metri!!!), si nutre del sangue dei nostri cani e di altri mammiferi.

Le pulci possono attaccare il nostro cane, se non protetto da un antiparassitario efficace, spostandosi su di lui da un altro cane, gatto o altro mammifero infestato oppure aggredendolo se frequenta un luogo colonizzato da pulci (case, cucce, canili che non brillano per pulizia ed igiene!).

Questi parassiti vivono e si accoppiano sull’animale, hanno un ciclo di vita di 2/3 settimane.

Una volta deposte le uova, sempre sul nostro amico, queste cadono a terra dove si schiudono e liberano larve nell’ambiente circostante.

Queste larve si trasformano in brevissimo tempo in nuove pulci che continuano l’infestazione sia dell’ambiente che dei nostri cani loro fonte di sostentamento.

Vi racconto un episodio successo ad una mia cliente: aveva il cane infestato dalle pulci ma non se n’era accorta e quindi i parassiti avevano trovato un ottimo habitat in dei tappeti che aveva in casa.

Partirono per qualche giorno di vacanza e le pulci rimasero senza il loro sostentamento abituale ma sopravvissero vista la temperatura accogliente della casa e dei suoi tappeti. Al rientro a casa le pulci affamate li aggredirono alle gambe massacrandoli di morsi!

La fame che avevano accumulato gli avevano fatto scordare che l’uomo non è tra le sue specie favorite e li avevano aggrediti indistintamente! Fu necessaria una disinfestazione di tutta la casa che era stata colonizzata dalle pulci!!!

Le pulci provocano infiammazione e forte prurito dove si riceve il morso, se poi il cane ha una cute sensibile ed una particolare predisposizione può incorrere nella DAP (dermatite allergica da pulci), che consiste nell’allergia alla saliva delle pulci che porta un prurito insopportabile che spinge il cane a grattarsi tanto da autoinfliggersi delle gravi lesioni cutanee.

Ma le conseguenze più gravi sono date dal fatto che il cane grattandosi con la bocca finisce per ingerire delle pulci, adulte od allo stadio larvale, che finiscono così nell’intestino colonizzandolo e dando vita a delle parassitosi intestinali che in alcuni casi possono anche avere delle conseguenze infauste con debilitazione, dimagrimento ed anemia.

Ultimo consiglio: a volte le pulci sono difficili da individuare, perché magari ancora non particolarmente numerose o per il manto scuro del nostro cane che non ce le fa individuare facilmente, un indizio per rendersi conto che ci sono è dato dalla così detta polvere di carbone, dei micro granuli neri che altro non sono che le feci di questi sgraditi ospiti!!!

Una volta individuati dosi massicce di antiparassitario per sterminarle e regolare applicazione per evitare il riformarsi di spiacevoli ospiti indesiderati e, magari, un bel bagno!!!

Zecche

Questi disgustosi parassiti sono dei veri e propri vampiri in miniatura! Sono di norma lunghi da 1 a 3 millimetri ma dopo il loro pasto di sangue possono arrivare a raggiungere il centimetro ed aumentare di cento volte il proprio peso!

Il loro cruento pasto, dopo aver forato la cute del nostro cane con un vero e proprio rostro in miniatura che hanno nell’apparato boccale, può durare anche 10/15 giorni alla fine del quale la zecca si lascia cadere sul terreno dove depone le uova dalle quali nascono larve che si nutrono anche in questo stadio di sangue.

Ovviamente così l’infestazione dilaga! Questi aracnidi possono veicolare diversi germi e batteri che attraverso la puntura possono essere trasmessi al cane causandogli numerosi problemi e malattie che vanno da: infiammazioni cutanee locali con formazione di fastidiosi granulomi; ad anemie più o meno gravi a seconda della quantità di soggetti che sono attaccati al povero cane al quale possono sottrarre anche grandi quantità di sangue; per concludere con le patologie gravi come l’Ehrlichiosi , Piroplasmosi, Babesiosi, Anaplasmosi, Borrelliosi (detta anche Malattia di Lyme) e la più nota Rickettsiosi.

Anche per loro vale il discorso fatto in precedenza per le pulci: sono ormai attive tutto l’anno ed in più questi parenti dei ragni hanno un ciclo vitale molto più lungo ed una resistenza eccezionale: pensate che arrivano a sopravvivere anche un anno e mezzo senza nutrirsi!

Anche contro di loro l’unica salvezza è una applicazione costante, puntuale, per tutto l’arco dell’anno degli antiparassitari esterni.

Nei luoghi che sono stati particolarmente infestati, vista la loro spaventosa resistenza, è consigliata anche una decisa disinfestazione ambientale.

Zanzare e pappataci

A seconda che viviate più verso Nord o Sud della nostra penisola dovete temere più le zanzare (Nord) o i pappataci (Sud); ma purtroppo anche questo non è più così certo e definito come qualche anno fa.

Ora purtroppo abbiamo casi di filariosi, veicolata dalle zanzare, al sud e di leishmania, veicolata dai pappataci, al nord; quindi massima attenzione e non tralasciare nulla per tenere lontani queste dark lady, visto che sono solo le femmine di questi insetti che si nutrono di sangue!

Secondo recenti studi, è la zanzara tigre la maggiore responsabile della diffusione della Filariosi.

A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare una forma cardiopolmonare (causata dal parassita trasmesso Dirofilaria immitis) oppure cutanea (causata dal parassita Dirofilaria repens). La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare.

Le larve del parassita Dirofilaria immitis entrano nel sistema circolatorio e, una volta diventati vermi adulti (lunghi fino a 15 cm!), si insediano nel cuore e nell’arteria polmonare, provocando disturbi cardiaci e respiratori.

Crescono e si diffondono in maniera massiva tanto che, se la malattia non viene diagnosticata e curata in tempo, può portare al decesso del nostro cane.

I vermi adulti delle larve di Dirofilaria Repens, invece, s’insediano nel sottocute, procurando danni decisamente meno gravi ma molto fastidiosi.

La filariosi può manifestarsi anche mesi dopo rispetto al momento del contagio, è perciò importante eseguire periodicamente un test di controllo presso il veterinario di fiducia per verificare che il nostro cane non presenti nel suo sangue tracce di questi parassiti che, se individuati prima che prolifichino, possono essere molto più agevolmente debellati.

Inoltre per questa patologia esiste una valida profilassi preventiva che, se vivete in zone a rischio, il vostro veterinario sicuramente vi prescriverà, che con una terapia mensile impedisce al parassita di colonizzare il vostro cane, anche se venisse punto da una zanzara portatrice della Filariosi.

Altrettanto importante resta comunque l’applicazione di antiparassitari che includano nel loro spettro d’azione anche l’azione repellente per queste “vampiresse volanti”.

Veniamo alle cugine, perché sempre e solo le femmine sono a pungere, delle zanzare ovvero “le pappatace”.

Questi insetti vengono chiamati pappataci perché, essendo molto più piccoli delle zanzare, non vengono avvertire per il caratteristico ronzio tipico ma, bensì, sono assolutamente silenziosi e quindi “pappano e tacciono”, da qui il loro, azzeccatissimo, nome!

Loro portano una malattia molto peggiore: la Leishmaniosi.

Una ventina d’anni fa era diffusa in poche ristrette aree geografiche del sud e isole, oggi è un flagello che risparmia, forse, solo chi ha la fortuna d’abitare dai 1000/1200 metri d’altitudine in su.

A differenza della Filariosi qui l’unica forma di prevenzione è rappresentata dall’applicazione di antiparassitari repellenti e, nelle zone con più allarmante diffusione della malattia, di spray specifici per animali a base di citronella, per tenere il più lontano possibile questa letale patologia.

Purtroppo anche i recenti vaccini non danno coperture certe (oltre ad avere un costo vergognoso che fa leva sul terrore dei proprietari amorevoli di cani esposti a questo grosso problema!) ed inoltre anche le cure, una volta che la malattia è stata diagnosticata, non danno risultati certi.

Io in passato ho avuto cani, tutti trovatelli raccolti praticamente in fin di vita perché colpiti da questa patologia, che hanno reagito bene alle cure e, superata la fase critica, hanno condotto una vita, in alcuni casi anche lunga, normale, ma sempre sotto controllo medico e con i cicli di terapie che questa malattia richiede a scadenze fisse; perché purtroppo da questa infausta malattia NON si guarisce, si può solo tentare di tenerla sotto controllo.

Purtroppo ci sono anche cani che non rispondono alle terapie e per i quali il destino è tristemente segnato!

Siccome anche questa patologia può rimanere per molto tempo latente e senza sintomi specifici invito i miei clienti ed i proprietari di tutti i cani che vivono in zone potenzialmente pericolose (trovate delle cartine con le zone più a rischio anche in internet) a sottoporli a controlli costanti dal proprio veterinario ed a non lesinare mai l’uso degli antiparassitari specifici!

Come tutte le malattie prima viene diagnosticata e più speranze ci sono perché si riesca almeno a tenerla con buoni risultati sotto controllo!

In conclusione

In conclusione v’invito a non sottovalutare il pericolo che questi all’apparenza solo fastidiosi animaletti rappresentano per la salute del vostro insostituibile amico lagotto o qualsiasi altra razza o mix-fantasy sia il vostro cane, non sospendete mai l’applicazione degli antiparassitari, della terapia anti-filaria se siete in zone che la richiedono e se notate anche una piccola anomalia comportamentale rispetto al solito correte dal vostro veterinario che con un test del sangue potrà fugare il dubbio che ospiti tanto indesiderati si possano essere insinuati nel sangue del vostro cane arrecando danni potenzialmente molto seri e pericolosi.

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