Ansia da separazione, come evitarla.
L’ansia da separazione è una patologia comportamentale abbastanza diffusa nei cani, colpisce mediamente un cane su sette. Le nostre Code Allegre sono in partenza molto avvantaggiate rispetto ai “comuni lagotti”. Noi lavoriamo tantissimo sulla socializzazione, inoltre i nostri cuccioli vengono al mondo in una sorta di “paradiso canino”fatto di serenità dove ricevono tutti gli stimoli necessari ad “aprire” il loro cervello all’apprendimento. Posso assolutamente dire che a tutt’oggi non abbiamo notizie di nostri lagotti che l’abbiano sviluppata. La mia deformazione professionale di educatore cinofilo comportamentalista mi spinge però a darvi dei consigli perché “prevenire è meglio che curare”.
In questa pagina vi spiegherò come scongiurare anche la remota possibilità che questa evenienza possa verificarsi
Quando il cucciolo arriva a casa vostra bisogna essere vigili ed attenti applicando tutti i consigli che diamo ai nostri amici/clienti, sia verbalmente prima, durante e dopo il ritiro, che in due pagine di questo sito: dettagliatamente in Cosa fare…e più in breve in Raccomandazioni finali.
Devo dirvi subito che il contatto 24 ore al giorno col vostro cucciolo potrebbe essere il primo viatico per favorire l’insorgere dell’ansia da separazione. Dovrete prendere ad esempio come in natura si comporta mamma lupa quando i suoi cuccioli iniziano ad uscire dalla tana in cui sono nati. Questo frangente può essere paragonato, a livello psicologico, a quando il cucciolo arriva in casa vostra. Mamma lupa lascia che i suoi cuccioli scoprano il mondo e facciano le proprie esperienze, vigilando che non si mettano in guai gravi, ma senza essere una soffocante mamma chioccia. Credo abbiate capito cosa intendo e aggiungo che questa patologia comportamentale si verifica anche nei cuccioli umani e la prima causa è una mamma troppo “presente”.
Voi dovete diventare il nuovo punto di riferimento del cucciolo che ha lasciato quelli che aveva fino a ieri: mamma, fratelli, me e mia moglie. Quindi tante passeggiate, giochi e coccole ma bisogna lasciare al cucciolo i suoi spazi. Lasciandolo riposare, anche perché il cucciolo ha bisogno di dormire tanto, sul suo cuscino/cuccia in un angolo a lui riservato della casa dove starà tranquillo in quella che lui percepirà come la sua nuova “tana”. Di notte sistemiamo il suo giaciglio nella nostra stanza da letto in modo da poterlo controllare e rassicurare anche solo con la nostra presenza. Ribadisco che fino a poco fa aveva la mamma ed i fratelli che gli facevano costantemente compagnia. Tenendo però presente che è previsto che quando noi ve li affidiamo, dopo i 75 giorni di vita, loro sono in grado di iniziare la propria vita indipendente, come spieghiamo in questa interessante pagina: Imprinting del cucciolo.
Quindi spieghiamo soprattutto ai bambini, che sono presenti nel 90% delle famiglie dotate di Coda Allegra, che il cucciolo va anche lasciato ogni tanto in pace a dormire o semplicemente a stare per conto suo a giocare con il suo Kong preferito! Se tutta la famiglia sarà coesa e compatta in questo comportamento saremo al 90% dell’opera di prevenzione. Altro aspetto importante che dobbiamo tener presente è quello di non condividere mai con il nostro cane letti e divani. Questo, oltre a provocare anche altri tipi di problemi comportamentali, potrebbe incentivare il bisogno, che potrebbe poi divenire “patologico”, di ricerca continua del contatto col padrone. Un sintomo che vi deve mettere in guardia, finora mai verificatosi nelle Code Allegre, è la “Sindrome del cane velcro”. Il cane vi segue in maniera ossessiva in ogni luogo, spesso sembrando perennemente in ansia. Se rimane solo in una stanza diversa dalla nostra inizia a guaire ed abbaiare. Se iniziamo anche solo ad intravedere questa tipologia di comportamento bisogna subito adottare delle contromisure anch’esse comportamentali. Dovete assolutamente ignorare il cane che inizia questi comportamenti da stolker e dargli attenzione solo quando smette e si mette tranquillo sulla sua cuccia. Anche perché la fase successiva delle manifestazioni della patologia saranno il distruggere qualsiasi cosa gli capiti a portata di denti e defecare ed urinare in casa. Tutto questo, tranne il comportamento da stolker, sempre quando resta da solo, se presenta questi comportamenti anche in vostra presenza non si tratta di ansia da separazione.
Ricordate che il peggiore e più comune degli errori è quello di coccolare e rassicurare il cane che manifesta i primi sintomi seguendoci dovunque. Facendolo rafforziamo la sua convinzione che sta succedendo qualcosa di grave, peggiorando la situazione. L’ansia da separazione è causata e/o incentivata, nel 95% dei casi, da comportamenti iperprotettivi dei proprietari.
Mafalda perfettamente a suo agio, il giorno dopo l’arrivo nella sua nuova casa.
Altrettanto errato è punire e sgridare il cane quando, rientrando in casa, troviamo le conseguenze della sua ansia. Lui non capirà perché lo fate ed assocerà tutto ciò al vostro ritorno. Svilupperà ancora di più ansia perché penserà che ogni volta che tornate a casa lo punirete. I cani fanno associazioni immediate e non comprendono i rimproveri se non fatti nel momento stesso che commettono la marachella!
Inoltre sappiate che per evitare qualsiasi problema di comportamento la prima e più importante regola è: “Fate stancare il vostro cane”.
Quindi tanto movimento, la giusta dose di attenzioni/coccole/giochi e chiarire da subito i ruoli gerarchici all’interno della famiglia dove il cane sarà felice di essere il nostro fedele compagno gregario. Essere il capobranco è un grosso impegno! Molti cani che ricevono segnali sbagliati dai suoi umani, pensando di dover prendere il comando della situazione, spesso rimangono schiacciati dal senso di responsabilità che tale ruolo comporta. Finendo per sviluppare questo ed altri tipi di problemi comportamentali. Ma vi voglio rassicurare subito: un lagotto difficilmente arriverà a questo, una Coda Allegra assolutamente mai! Anche perché io non vi mollerò un attimo con i miei consigli e dritte varie!
Altro comportamento da adottare da subito, facendo giusto passare quei 2/3 giorni necessari al cucciolo per realizzare che siete la sua nuova famiglia/branco, è il “distacco graduale”.
Oltre che lasciarlo, fin da subito, ai suoi momenti di privacy, come vi ho già raccomandato, trascorsi pochi giorni inizierete questo facilissimo lavoro di condizionamento.
Dovete iniziare a lasciarlo da solo iniziando con pochi minuti, 5/10 al massimo la prima volta, aumentando gradualmente, giorno dopo giorno, il tempo della vostra assenza. Oltre alla gradualità della cosa fondamentale sarà adottare questi comportamenti quando uscite e quando rientrate in casa. La parola d’ordine sarà indifferenza. Quando vi preparate ad uscire fatelo con naturalezza, ignorando il cane soprattutto se vi pedina per tutta casa. Non enfatizzate il momento con saluti tipo “mamma torna subito” o, peggio, agitandovi al pensiero di doverlo lasciare, perché il vostro malessere passerebbe subito al vostro cane che vive in simbiosi con voi. Stessa identica cosa al ritorno, il cane vi farà grandi feste e voi dovrete ignorarlo finché non smette. Lo so che vi sto chiedendo una cosa difficile… come si fa a restare indifferenti davanti al musetto ed agli occhi dolcissimi di una piccola Coda Allegre? Ci dovete riuscire pensando che questa cosa farà di lui/lei un cane più forte e sicuro di se. Perché dovete essere coscienti, ma sono sicuro che già lo siete dopo tutto quello che già vi ho detto, che un cane affetto da ansia da separazione è un cane con un grosso problema e quindi infelice! Anche se voi gli starete appiccicati 24 ore al giorno, pensando magari di non farlo soffrire, lui sarà un cane infelice finché non avrete risolto questo problema!
Non dobbiamo naturalmente dimenticare che il cane è un animale sociale che vive in funzione del suo branco. Quindi la solitudine per lui è la peggiore delle condizioni. Per quanto con questo sistema possiamo e dobbiamo abituarlo a stare da solo ricordate che lasciarlo solo per troppe ore potrebbe segnare il carattere perfettamente socializzato che è il marchio di fabbrica delle Code Allegre. Noi ci informiamo sul vostro stile di vita quando ci contattate per prenotare un cucciolo e vi forniremo tutti i consigli su come sopperire a vostre eventuali prolungate assenze se inevitabili. Un cane, a mio parere di comportamentalista, non dovrebbe mai stare da solo per più di 2/3 ore consecutive, se si vogliono evitare derive del suo equilibrio psicologico. Se per voi è impossibile non significa che non potrete avere una Coda Allegra. Basterà organizzarsi, come hanno fatto tanti nostri clienti, con un bravo dog-sitter o un asilo per cani, ormai molto diffusi nelle grandi città. Oppure magari con un amico o un vicino di casa, che abbia un cane compatibile con il nostro lagotto, con cui scambiarsi favori di dog-sitting. Basta avere buona volontà, spirito organizzativo e la soluzione migliore per tutti si trova, anche con il nostro aiuto sempre presente per tutti i nostri amici/clienti!
Ci tengo a precisare ancora una volta che questo articolo ha solo uno scopo preventivo. Quindi non dovete assolutamente spaventarvi, i lagotti delle Code Allegre sono riuscite a non sviluppare il minimo segno di questa patologia anche con quei pochissimi umani che hanno sbagliato quasi tutto! Ho solo voluto arricchire il sito di un articolo molto interessante e che potrà aiutare anche proprietari di cani di altre razze molto più predisposte a sviluppare questa patologia.
Come vi ho già detto io sono a vostra completa disposizione per aiutarvi giorno per giorno nella gestione del vostro cucciolo delle Code Allegre e non avrete sicuramente bisogno di altre consulenze.
Una Codina Allegra, se i suoi genitori umani seguono i nostri consigli, in pochissimo tempo si ambienterà e s’inserirà in famiglia perfettamente!
Se invece avete cani di altra provenienza vi invito a contattare un mio collega comportamentalista ai primi sintomi riconducibili a questa patologia. Intervenite subito con un professionista, che, sono certo, vi consiglierà, e magari vi mostrerà dal vivo come applicarle, le tecniche descritte in questo articolo. Al 90% risolverete il problema con un percorso rieducativo che varierà, in durata, a seconda del tempo che avrete atteso per intervenire dalla comparsa dei primi sintomi. Nei casi più gravi, sicuramente più rari, si dovrà ricorrere ad un veterinario comportamentalista che, in quanto tale, potrà prescrivervi anche una terapia farmacologica di supporto al percorso rieducativo che rimane il fulcro per risolvere questo problema.
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